lunedì 19 novembre 2007

Stavo per diventare di destra (c'est la grève #3)

Esco dalla biblioteca che sono le sei. Dato che lo sciopero dei mezzi pubblici parigini dopo cinque giorni non accenna ancora a fermarsi non ci penso neanche a tentare di prendere una metro e vado in cerca di una bicicletta. Solo che la mia idea devono averla avuta in molti stasera e biciclette non ce ne sono nel raggio di chilometri. Mi rassegno al fatto che per tornare a casa o cammino (percorso diviso in due tappe, sosta sonno a metà strada, arrivo all'alba a casa) o cerco di prendere una metro (solo all'idea preferisco l'ipotesi numero uno). Io, in rapida successione, maledico la pioggia, infamo il ragazzo che mi ha fregato sotto gli occhi l'ultimo velib di fronte al pantheon, mi chiedo perché non ho un maggiordomo che mi venga a recuperare in elicottero. Insomma, ho lo stomaco vuoto, piove e fa freddo e comincio quasi a delirare. A tal punto che scelgo di tentare la fortuna ed entrare in una stazione della metro.
La stazione della metro di saint michel è, com'era facilmente prevedibile, affollatissima. La linea 4 passa ogni quattro minuti, e fin qui potrebbe anche andare. Solo che la linea quattro è una delle poche linee che funziona in tutta la città (e il verbo funzionare ha un'accezione molto particolare nei giorni di sciopero) e soprattutto va a velocità lumaca, fermandosi dieci minuti in ogni stazione. Passa la prima metro ed è così piena di gente che non ci provo neanche a salire. Passa la seconda e la situazione non migliora. Intanto perfino un barbone, dall'altro lato della stazione, binario che va verso sud, comincia a cantare: avete voluto sarkozy e ora lo prendete nel culo. Alla quinta metro riesco a salire. Stavo per rinunciare anche a questa, poi proprio prima che ripartisse due persone che stavano per morire soffocate scendono e mi infilo io.
Non riesco a capire bene come i francesi vivano questo sciopero senza termine. In italia dopo due giorni sarebbe scattata la caccia al guidatore di metro con successivo linciaggio pubblico. Invece i miei compagni di viaggio sul vagone che mi riporta a casa discutono di politica. Qualcuno fa anche partire il coro "merci metro".

Oggi allo sciopero dei mezzi pubblici si è aggiunto anche quello degli statali. Città ferma e martedì che assomiglia tanto a una domenica.

3 commenti:

Nora ha detto...

Ieri in metro dovevo tossire, ma non avevo spazio per fare arrivare la mano davanti alla bocca e pur di non scatarracciare in faccia ad una sconosciuta stavo per strozzarmi.....
Che dire, C'EST LA GREVE!

N

P.S. cmq i verbi hanno Accezioni e non Eccezioni (e non provare a dire che è un errore di battitura, ho controllato la tastiera, la A e la E sono abbastanza lontane!!!)

Anonimo ha detto...

ah, la ligne 4, mia amata/odiata amica quest'estate...
in fondo bisogna constatare che questi sono i veri scioperi che servono a qualcosa, perché creano davvero un disagio per la popolazione! (questo per farti accettare meglio la situazione..e comunque ma che te ne fotte dello sciopero, sei a PARIGI!!!)

DenItalienskepen ha detto...

i francesi quando ci si mettono sono tostissimi 0_0