mercoledì 23 aprile 2008

Shinystat

Da qualche settimana questo blog si è dotato di un meraviglioso account shinystat. Il suddetto account permette di sapere un sacco di cose e, soprattutto, cosa cerca su google la gente che poi capita su questo blog. La maggior parte cerca francescoaparigi. E fin qui, ci siamo. Al secondo posto un geniale come arrivare al burger king di bagno a ripoli. Ecco, se voi digitate su google come arrivare al burger king di bagno a ripoli, inspiegabilmente, il primo sito che compare è questo blog. A chi cercasse queste indicazioni di fondamentale importanza: non ne ho la più pallida idea. Però, se proprio avete questa urgenza, conosco qualcuno che potrebbe indicarvi la strada per filo e per segno. Oltre che fornirvi una piccola descrizione di tutti i kebabbari di firenze. Meglio della guida gambero rosso.
Qualcuno poi arriva qui cercando andare a studiare a parigi, o roba simile. Bè, non è difficile. Aspettate che esca il bando erasmus o iscrivetevi direttamente all'università qui, che costa pure solo duecento euro all'anno. Se qualcuno fosse indieciso e cercasse un consiglio: partite, non c'è niente di più bello.
Mi sento vicino anche a chi ha cercato amsterdam negozio che vende solo patatine fritte. Ora, l'indirizzo preciso proprio non lo so, l'unica indicazione che posso darvi è: vicino a piazza dam, sulla strada principale di amsterdam. E' un'indicazione del cazzo, ne sono consapevole, con cui abbiamo dovuto fare i conti anche noi cercando un altro posto per mangiare -peraltro, ci tengo a precisare, con successo- ma le strade, ad amsterdam, hanno nomi assolutamente non-memorizzabili. Comunque, continuate le vostre ricerche. Le patate fritte che fanno lì sono buonissime.
L'illusione che questo blog serva a qualcosa me la danno barche jardin de luxembourg paris e chez gladine parigi. Le barche nella fontana di fronte al palazzo del senato e i bambini che ci giocano sono una delle cose più belle di questa città: il mercoledì, il sabato e la domenica pomeriggio. Chez gladine è il nostro ristorante preferito: tredicesimo arr, rue de cinq diamants. Si mangia bene e tanto, si spende poco, l'ambiente è molto simpatico. E poi è fuori dalla solita parigi per turisti.
Finito il momento lonely planet, passiamo ad altro: cerco giubbotto di pelle filippo inzaghi. Due cose: filippo inzaghi non lo sopporto e tu, che cerchi su google una frase così, mi sa che stai un po' messo male. In che stato vivono i valloni: il belgio. Basterebbe aprire un libro di geografia delle medie. Costruire un portariviste: mi dispiace, ma qui non saprei proprio come aiutarti. Fossi in te proverei sul sito dell'ikea. Septante francese belgio: sì, in belgio per dire settanta dicono septante, che forse è pure più normale che dire soixante-dix. Trasportare baguette: se volete sembrare un vero francese, sotto l'ascella.
Ancora due chiavi di ricerca molto gettonate. La prima: dieci persone in due settimane sono arrivate qui cercando su google canzone sull'mdma. Ora, non è che una canzone è bella solo perché contiene la parola mdma. Il fatto che così tante persone la cerchino -dieci hanno cliccato il mio blog, ma credo che qualcuno più avveduto, spero la maggior parte, abbia puntato il suo mouse su qualche altro sito dove si trovano i testi delle canzoni- fa un po' riflettere sul fatto che i baustelle hanno proprio sfondato. E che molti non hanno capito niente di quella canzone. La seconda: lo yogurt scaduto. Pare che lo yogurt scaduto da qualche giorno sia commestibile e pure più buono. Quindi, alla domanda: si può mangiare yogurt scaduto? mi sento di rispondere affermativamente. Certo, bisogna vedere da quanto è scaduto. E a chi è finito su queste pagine cercando mangiare yogurt scaduto da 1 mese aperto consiglierei di evitare. Se sono arrivato troppo tardi e lo yogurt te lo sei già mangiato -e sei sopravvissuto- fammi sapere se era buono.

venerdì 18 aprile 2008

Un post musicale #3

Se non fosse per la luce fino alle nove di sera, a parigi non si direbbe mai sia primavera. Il cielo è grigio, piove e il termomentro non accenna a spostarsi dai sette otto gradi.
Per questo mese il post musicale lo trovate qui. Una cassetta, come quelle che si facevano per ascoltarsi in macchina -che poi, oh, io me le faccio ancora, tra gli optional della cinquencento non c'è mica il lettore cd- di canzoni per giornate di primavera. Prima o poi il sole, il cielo azzurro, temprature non dico calde ma almeno tiepide arriveranno anche qui. Intanto, ci portiamo avanti con la musica.


martedì 15 aprile 2008

giovedì 10 aprile 2008

Un post politico #2

In generale, sui giornali francesi si parla ben poco di quello che succede in italia. Nella settimana pre-elettorale, però, ogni giorno le monde dedica una pagina alle vicende politiche del nostro paese. Niente di particolarmente approfondito, sia chiaro, -probabilmente anche se volessero troverebbero ben poco su cui approfondire- ma fa comunque uno strano effetto seguire la campagna elettorale, almeno in parte, attraverso gli occhi di un osservatore straniero.
L'osservatore in questione, il corrispondente dall'italia per le monde jean jacque bozonnet, non deve essere in una posizione facile, a dover descrivere il paesaggio politico italiano. La rubrica "italie-legislatives 2008" è stata inaugurata lunedì: alla pagina nove, quattro colonne per cercare di spiegare la posizione del pd. Che non è proprio sinistra e non è neppure centro, noi diciamo centro-sinistra, ma a dir così qui pensano alle grandi socialdemocrazie europee e non ci saremmo comunque. Per trovare una soluzione all'enigma ci riallacciano al partito democratico americano, in un ardito parallelismo walter-obama, e ci ricamano tutta la storia del yes, we can/si può fare.
Martedì si parlava di elezioni italiane addirittura in seconda pagina. Il titolo era "quando l'italia si annoia": si parlava di una campagna elettorale di immemorabile noia, priva di seri dibattiti politici e povera di argomenti, in un clima di generale sfiducia e di consapevolezza che, comunque vadano le cose tra il tredici e il quattordici aprile, poco cambierà. Si citava l'impossibilità di un dibattito televisivo tra berlusconi e veltroni, perché anche gli altri dieci candidati avrebbero voluto avere il loro spazio e sarebbero servite otto ore di diretta. Si notava come nelle ultime settimane gli eventi che più avevano attirato l'attenzione dell'opinione pubblica non erano che periferici alle venture elezioni: l'agonia alitalia, la crisi della mozzarella, l'affaire piazza.
Una sintesi tutto sommato efficace del desertico e desolante panorama italiano. Su due cose in realtà si sorvolava un po': erano appena menzionati il sistema di attribuzione dei seggi al senato -la legge porcata, tradotta come cochonnerie- e l'esistenza di un partito che si chiama Aborto, no grazie. Troppo, troppo difficile da spiegare per chi non ci è abituato.

lunedì 7 aprile 2008

Manif

Alle fermata champ de mars-tour eiffel della rer c, 11 di mattina, è fissato il nostro personale, piccolo concentramento. Vorremmo raggiungere la tour eiffel dove è in programma il concentramento, quello grande, organizzato da reporters sans frontières e da dove, a mezzogiorno e mezzo, comincerà la passeggiata parigina della fiamma olimpica. Intorno alla fermata della metro ci sono qualche cinese entusiasta, una signora che distribuisce bandierine nere con i cerchi olimpici trasformati in manette, una ragazza che cerca di mollare a tutti gadget degli sponsor delle olimpiadi. Due ragazze cinesi vedono le nostre bandiere boicottatrici, si avvicinano e ci chiedono se davvero conosciamo la situazione cinese o se in cina o in tibet ci siamo mai stati, perché -siamo noi che dovremmo informarci meglio- la cina è un paese libero, democratico e rispettoso dei diritti dell'uomo. Hanno perfino un amico in tibet, l'hanno sentito qualche giorno fa e pare non sia mai stato così bene che nelle ultime due settimane.
Lo spiegamento di polizia è impressionante. I francesi hanno la mania di riempire le strade di poliziotti per qualunque tipo di manifestazione: qualche giorno fa tornavo a casa dopo le lezioni e mi sono imbattuto in cinquecento liceali che protestavano contro la riforma dell'istruzione, controllati da un numero un tantino esagerato di agenti in tenuta antisommossa, con un rapporto credo di un poliziotto per ogni tre sedicenni. E oggi, che i ventotto chilometri di percorso previsto devono essere blindati e sorvegliati palmo a palmo, si sono potuti esaltare. Ci sono mezzi della polizia ovunque e poliziotti equipaggiati in qualunque modo. Non si fanno mancare niente, dall'elicottero ai rollerblade.
Un poliziotto ci precisa subito che alla torre eiffel non si può andare e che lì, con le nostre bandierine nere, non ci possiamo stare. Il principio della giornata è che se vuoi manifestare -e non sei disposto a lanciarti in azioni eroiche e/o a farti manganellare- devi farlo lontano dalla fiaccola. Lungo le strade designate sono ammesse solo cinesi sorridenti, entusiasti e muniti di bandiere. Tutto il resto -noi rientriamo nel resto- al trocadero, dove la fiamma non passa e si può sventolare quanto si vuole. Qui c'è l'altro concentramento, quello promosso dalla comunità tibetana di francia. Ci sono circa duemila persone che riempiono di bandiere tibetane quello che si chiama, guarda un po' il caso, parvis des droits de l'homme. Di olimpiadi e della fiamma si parla poco, ci si interessa soprattutto della repressione, si ascoltano comizi semi improvvisati e slogan anti cinesi. Da qui vediamo quattro attivisti di reporter sans frontieres arrampicarsi senza corde fino al primo piano della torre eiffel e attaccarci una bandiera nera con le cinque manette. E ascoltiamo le notizie che dalla radio di qualcuno si trasmettono in tutta la piazza e che arrivano dalle strade, dove i tibetani e i militanti di reporters sans frontières, quelli che hanno scelto di ostacolare attivamente la passeggiata parigina della fiamma olimpica, quelli disposti ad azioni eroiche e manganellate, si conquistano il loro successo.


Printemps! #2


A parigi, il 7 aprile, nevica.

mercoledì 2 aprile 2008

Svp!

Quelli che abitano sotto di me hanno un impianto stereo che farebbe la felicità di qualunque sound system: i bassi sono così forti che quando loro ascoltano la musica, qui, al quinto piano (senza ascensore, amo precisare), vibra il pavimento. Quando va bene ascoltano -quindi anche io ascolto- gli smiths, quando va male orribile hip hop francese. Il più delle volte reggae, per il quale la mia soglia di tolleranza non tocca i venti minuti.
Ma, in fondo, ognuno può ascoltare ciò che vuole e fortunatamente non ho ancora quella età per cui andare a protestare con i vicini per la musica. Piuttosto accendo il mio pc, metto lcd soundsystem e alzo il mio volume. C'è però una significativa eccezione. Ovvero, la musica (e il mio pavimento che vibra) alle otto di mattina. E sempre con il solito pezzo: there is a light that never goes out, che sarà pure una bellissima canzone ma, cazzo, degli smiths ce ne sono tante altre e non vedo proprio il motivo per ascoltarne sempre e solo una in repeat. E, in ogni caso, non alle otto di mattina.
Al quarto giorno di sveglie con double-decker bus crushes into us ho messo un biglietto sotto la loro porta. Più o meno c'era scritto: mi piacciono molto gli smiths, ma alle otto di mattina preferirei dormire che ascoltare morrissey. ps ogni tanto dovreste provare anche i know it's over, che è pure più bella.
E' stato un parziale successo: da quel momento niente più musica al mattino, ma neanche più smiths (temo di aver fatto crollare qualche loro ferma convinzione musicale) sostituiti in pianta stabile da misconosciuta (soddisfazione non da poco, tra l'altro, usare l'aggettivo misconosciuta) musica giamaicana.

Bonus tracks: