venerdì 16 novembre 2007

C'est la grève! #2

A una delle prime lezioni del corso di francese organizzato dalla sorbona per gli studenti stranieri la professoressa, spacciandocela per la battuta più divertente del secolo, ci rivelava il significato segreto della sigla ratp, la società che gestisce il trasporto pubblico della regione parigina. Rentres Avec Tes Pieds. A parte la battuta francamente orribile (ma che sembra piacere molto ai francesi), a un povero italiano, abituato a ritardi colossali, autobus stipati di gente, imbottigliamenti mastodontici, cantieri perennemente aperti, sembra inconcepibile come ci si possa lamentare dei trasporti pubblici a parigi. Ok, le metro sono un po' care -un euro e cinquanta ogni corsa- alcuni treni sono un po' claudicanti (probabilmente li hanno acquistati usati da trenitalia e li hanno riverniciati), nelle ore di punta sono affollati, c'è qualche problema con la regolazione del microclima nelle gallerie; ma in massimo mezz'ora ti portano da una parte all'altra dell città, e vi posso assicurare che parigi è un po' più grande di scarperia, e passano, almeno durante il giorno, con una frequenza impressionante. A parigi i mezzi pubblici funzionano così bene che c'è lo stesso traffico che c'è a firenze, con la differenza che firenze ha dieci volte meno abitanti.
Questo scenario idilliaco è stato distrutto nell'ultimo mese da due scioperi, il primo il 18 ottobre e il secondo iniziato martedì scorso e tuttora in svolgimento, proclamati dai sindacati contro l'abolizione dei regimi speciali di pensionamento. Insomma, da martedì niente metro, niente rer, niente autobus. In altre parole, l'apocalisse del trasporto pubblico, anche perché qui non esistono i concetti di "fasce protette" e di "servizio minimo garantito". E, soprattutto, lo sciopero è proclamato per un giorno, ma questo non vuol dire che lo sciopero durerà solo quel giorno. Quel giorno lo sciopero inizia e poi si vedrà per quanto durerà. Nel 1995, per dire, ci sono stati due mesi ininterrotti di sciopero.
Al momento siamo solo al terzo giorno. Ieri sembrava che i sindacati avessero accettato di aprire le trattative con governo e imprese, oggi invece sembrano tutti molto più scettici. Tutto fa pensare che si andrà avanti almeno fino a martedì, quando scioperano pure i dipendenti pubblici e le due proteste si uniranno. Nel frattempo sarkozy ha divorziato dalla moglie e si è alzato lo stipendio del centosettanta per cento e, sempre nel frattempo, sulle strade attorno a parigi ci sono centocinquantasei chilometri di coda. Io mi muovo in bicicletta: sulla pista ciclabile ci sono così tante vélo che sembra di essere a una tappa del tour de france. Solo ogni tanto mi chiedo perché il freddo sia arrivato proprio nella settimana dello sciopero.

Se volete divertirvi su
questo sito trovate il bollettino sulla situazione dei trasporti a parigi. Ogni mezz'ora potete controllare quante (poche) metro passano, se ci sono miglioramenti o peggioramenti. Almeno vi sentite un po' parigini e compatite noi poveri studenti erasmus costretti a pedalare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Speriamo che per dicembre sia finito, sennò voglio vedere come faccio a venire da Beauvais a casa tua, in bici è un po' lunga...
Ieri sera grandissimo concerto degli Okkervil, è piaciuto molto anche a Giovanni. Siamo in attesa che riapra il Sintetika.

DenItalienskepen ha detto...

post sociologico scandinavo pubblicato. Qui è un ventoso e freddino inizio di settimana danese ma nonostante tutto...si pedala.
Hejhej
Licia

Anonimo ha detto...

ohoh.... si censura...