giovedì 28 febbraio 2008

Un weekend in inghilterra (parte seconda)

Reading
Dalla stazione di st.pancras a londra prendo una metro e un treno e sono a reading. Dato che sono uno che ci tiene ad ambientarsi subito in un posto nuovo, neanche cinque minuti che sono sceso dal treno che già comincio a dedicarmi alle due attività che più fanno sentire uno straniero almeno un po' inglese: spendere troppi soldi e mangiare merda. Mi dirigo a passo spedito verso il burger king della stazione, ma poi capisco che sarebbe preferibile un avvicinamento graduale all'universo del junk-food. Quindi sposto il mio obiettivo su whsmith dove compro due sandwich, scelti esclusivamente in funzione del colore del ripieno, e un succo di frutta melograno-mirtilli. Che comunque le vitamine sono importanti, no?

Le infradito
Ci sarebbe un'altra cosa -oltre allo spendere troppi soldi e al mangiare cibo francamente discutibile- che segnerebbe la perfetta integrazione nel mondo inglese: girare per la città in infradito. Il 29 febbraio. Sotto la pioggia.
Sì, gli inglesi girano per la città in infradito, la mattina vanno a fare colazione in infradito e la sera vanno al pub in infradito. Ma questa me la risparmio, io che sento il freddo e l'umido nonostante addosso abbia un cappotto, un pail, una sciarpa e una tshirt.

Varie ed eventuali
Le pinte di birra, l'unica cosa che in inghilterra ha un prezzo ragionevole. La pizza a camden. Il carnage party: inglesi sbronze che girano per la città mezze nude e piene di scritte, oscene, a pennarello su qualunque parte del corpo. Le discussioni sulla crisi della società occidentale mangiando un sandwich seduti su un gradino in mezzo a piccadilly circus, che ogni volta che ci torno mi sembra il centro del mondo. Il resto che mi dà la macchinetta automatica per fare un biglietto della metro: sedici sterline in monete da un pound, qualcosa come ventiquattro euro e cinque chili di monete in tasca.

martedì 26 febbraio 2008

Un weekend in inghilterra (parte prima)

Il treno
Il treno che collega parigi a londra si chiama eurostar, come quel treno italiano. E ci assomiglia pure un po', per come è fatto, a quel treno italiano. Solo che a un certo punto del viaggio butti lo sguardo fuori dal finestrino e ti trovi in una galleria, ci pensi un attimo e capisci che sei sotto al mare. Torni a leggere il tuo libro e, neanche mezz'ora, vedi di nuovo il cielo. Stavolta, però, cielo inglese. A pensarci -a pensare a una cartina dell'europa, alla francia, all'inghilterra, alla manica, a un tubo sottomarino- è piuttosto incredibile. O, almeno, a me sembra incredibile.
Dicevo: l'eurostar londra-parigi ricorda un po' quello di trenitalia. Ma giusto un po'. In particolare:
-è puntuale e pulito
-è il regno del silenzio
-nessuno si leva le scarpe appena il treno è uscito dalla stazione
-sembra non facciano salire se dal controllo bagagli (c'è un controllo bagagli tipo aereoporto prima di salire sul treno) non risulta che tu possieda un macbook, un ipod o un lettore dvd portatile.
Ogni posto, come sui treni italiani, ha il suo tavolino ripiegabile. Sul mio ci finiscono occhiali, ipod, le monde, al quale ora sono abbonato, e un romanzo di dave eggers sul sudan, in italiano. E mentre il treno attraversa la normandia penso, prima, che sabato prossimo un altro treno mi porterà ad amsterdam e, poi, che ho una fortuna sfacciata.

L'arrivo #1
Scendo sul treno e sono a londra. Ci sono una serie di indizi che conducono tutti, indiscutibilmente, a questa conclusione: piove, tutti parlano una lingua in cui fino a sei mesi fa riuscivo ad esprimermi piuttosto bene e in cui ora invece devo comunicare a gesti, pago quattro sterline un biglietto della metro, sposto l'orologio indietro di un'ora, rischio di essere investito al primo incrocio scendendo dal marciapiede e guardando dalla parte sbagliata.

Londra
Londra è troppo bella. Ed è anche troppo veloce, troppo rumorosa, troppo grande, troppo all'ultima moda, troppo incasinata, troppo cara, troppo diversa. Troppo "piena": di persone, di uffici, di negozi, di nazionalità, di musica, di cose da fare e da vedere. A londra ci tornerei sempre, ma ha qualche "troppo" in eccesso perché possa essere una città in cui vivrei.

mercoledì 20 febbraio 2008

Lonely Planet

Mentre sfoglio la lonely planet di amsterdam in difficoltosa ricerca di un qualche ostello economico (sono assai graditi commenti al post con suggerimenti su posti per dormire ad amsterdam, se non si fosse capito) mi sembra giusto aggiornare la mia personale guida a parigi. Dunque:
-Il louvre e l'orsay più o meno li conoscono e se li sono visti tutti. Il museo dell'orangerie forse è un po' meno famoso e assai più piccolo (si gira in due ore, più o meno quelle che servono per vedere un dodicesimo del louvre), ma bisogna assolutamente andarci se si è a parigi. Contiene le ninfee di monet, messe in due sale ellittiche costruite appositamente e disposte in modo da circondare il visitatore: l'effetto è spettacolare, dopo un po' sembra davvero di essere in un giardino, e si resterebbe in queste sale ore e ore. Peccato per gli idioti che fanno le fotografie ai pannelli con il marito/moglie/fidanzato davanti, vera piaga dei musei mondiali. Quasi quanto mastella per la politica italiana.
-chez gladine, 30 rue de cinq diamants, è uno dei punti fermi per la vita universitaria francese: piccolo, accogliente, pas chèr, assai semplice e con personale presumibilmente sbronzo. Chiedete in facoltà un consiglio su un ristorante e la maggioranza si esprimerà per questo, tanto che conviene andarci assai presto per evitare code interminabili per sedersi. Cucina basca e del sud-ouest, piatti abbondanti, buoni ed economici: con 15 euro ci si fa affettato, vino, piatto principale e dolce. Che visti i prezzi di parigi è manna che cade dal cielo.

martedì 19 febbraio 2008

G.

Dato che stasera ricomincia la champions league mi sembra opportuno celebrare in qualche modo. E allora copioeincollo la webcronaca di milan-liverpool di qualche anno fa, quella dal 3a0 al 3a3 in sei minuti, direttamente da questo sito, con alcune chicche assolutamente esilaranti. Sperando che questa sera il liverpool si riveli assai meno in forma e che domani, comunque, il milan perda. In altre parole: un post che apprezzerà solo mio fratello. Da domani, su queste pagine, di nuovo parigi.


CHAMPIONS LEAGUE, FINALE:

squadra della citta famosa per i beatles 6, squadra della città famosa per l’inter 5

03.08 – primo atterraggio di emergenza di un charter diretto a istanbul

12.30 – i tifosi a istanbul applaudono arrigo sacchi. qualcuno lo riconosce anche.

12.50 – ancelotti conferma: “crespo sarà titolare”. parte il primo carosello a liverpool.

13.15 – nota del ministero degli esteri. berlusconi arriverà all’ultimo e cercherà di trovare un bagarino.

14.12 – il ct della francia convoca dhorasoo in nazionale per la partita francia – ungheria.

14.15 – esonerato il ct della francia.

15.38 – la questura di istanbul assicura: ancora nessun arresto tra gli accompagnatori del milan.

15.47 – nel ritiro dei rossoneri si contesta una fattura inevasa di 12000 euro per massaggi in camera.

15.58 – i dirigenti tentano di saldare il conto offrendo all’hotel la comproprietà di gattuso.

16.09 – gli albergatori rompono la trattativa: “gattuso non ci interessa, nel ruolo di hostess siamo coperti”.

16.14 – crespo titolare? klaus davi interrompe biscardi e afferma: “aldo, dalla turchia ti danno ragione: stasera ci sarà la moviola in campo”.

16.27 – il giornale turco online “zaman” titola: “i giornali italiani scrivono che i turchi tiferanno milan”. tutto normale?

16.43 – il ministro per le politiche comunitarie annuncia nel dettaglio l’accordo con l’UE per il salva-calcio: da oggi le squadra italiane pagheranno quel che vorranno quando cazzo vorranno.

16.53 – un charter con 25 parlamentari milanisti decolla da roma. buon viaggio e tranquilli: per quella faccenda della recessione ci pensiamo noi.

17.01 – berlusconi: “senza vittoria è una stagione deludente”. beh, non buttiamo via un bel secondo posto in campionato con tre turni di anticipo.

17.25 – moggi: “auguri al milan”. oltre quattro milioni di tifosi rossoneri ricoverati in ospedale per abrasioni allo scroto.

17.28 – si annuncia tribuna vippissima all’ataturk: probabile la presenza di jo squillo. ancora incerti fabrizia carminati, nicoletta orsomando, luis moreno e il suo pupazzo rockfeller.

17.45 – 10000 poliziotti circonderanno lo stadio. previti: “io magari la vedo da casa”.

18.11 – amarcord. un passo dall’editoriale che precedette milan - boca di intercontinentale scritto da mauro suma su acmilan.com: “i tifosi argentini sono di buon umore per l’assenza di nesta. non sanno che al posto del campione do colleferro c’è un certo billy….”

18.13 – il rigore decisivo di quel certo billy sembrò inizialmente una stronzata, invece rivoluzionò le metodologie di carotaggio del terreno facendo rinvenire un giacimento da 5000 barili di greggio proprio nel cuore dello stadio.

18.30 – l’edizione pomeridiana era intitolata: you’ll never walk alone.

20.05 – ancelotti non tradisce le aspettative: confermata la formazione a una sola punta: shevchenko e crespo.

20.11 – inzaghi andrà in tribuna, ma buone notizie per il trap: il centravanti dovrebbe essere pronto per gli europei.

20.23 – tifosi turchi molto eccitati, quelli curdi addirittura gasatissimi. ma l’unione europea ignora.

20.25 – l’arbitro fischia un rigore per il milan. Il delegato uefa lo avvisa che la partita non è ancora iniziata.

20.34 – rivaldo segna il gol vittoria e l’olimpiakos vince lo scudetto. se segna anche crespo, questo è il giorno dell’apocalisse.

20.35 – inizia il collegamento con Istanbul. mentre piccinini ciarla a vuoto le immagini mostrano l’esercito turco che si schiera a bordo campo in assetto da guerriglia.

20.43 – galliani agghindato con la divisa sociale dell’equipe medica rossonera: un lungo impermeabile e due gocce di colonia all’inguine.

20.44 – ancora nessuna inquadratura per jo squillo.

20.46 – comincia il match. il milan attacca da destra verso sinistra, tranne gattuso, che all’inizio deve sempre orientarsi.

20.47 – primo minuto. i rossoneri sembrano timidi, anche se riescono a segnare un gol.

20.49 – milan in vantaggio, ma tutto il mondo si domanda come faccia galliani a stare con quella figa inquadrata al suo fianco.

20.53 – il pareggio è nell’aria.

20.55 – dopo il forcing iniziale, per il liverpool è il momento di tirare il fiato. i rossoneri battono un corner dubbio.

20.58 – al 10’ comincia la melina: dida sequestra il pallone e chiede alla tribuna che gli lancino dei bengala.

21.06 – gli inglesi imbrigliano il milan, costretto a tenere la palla in continuazione.

21.09 – crespo si rimprovera imitando il vecchietto del benny hill show, battendosi ripetutamente il capo a mano aperta.

21.11 – al 20’ esce kewell – complmenti: bell’impatto sulla partita.

21.12 – ancelotti interpreta il precedente segnale di crespo e manda benny hill a scaldarsi.

21.13 – primo pericolo per dida: stam gli passa lemme lemme la palla indietro.

21.16 – il liverpool dà la sensazione di poter segnare da un momento all’altro. magari non in questa partita.

21.17 – scatta l’oliato meccanismo del fuorigioco inglese: lo sbagliano in quattro, ma l’arbitro annulla giustamente il gol di shevchenko.

21.26 – gol di crespo. si salvi chi può, è l’apocalisse.

21.27 – per festeggiare ancelotti salta. ricadendo forma una roggia naturale.

21.29 – doppietta di crespo. questa era sfuggita anche a san giovanni.

21.30 – al liverpool manca un cauet per completare la collezione di mostri.

21.31 – fine primo tempo.

21.32 – caro dio, certo che comportandosi così in tempi di irpef non si fa incetta di otto per mille

21.44 – primo tempo del milan così così e risultato in bilico. scrivi a redazione@interisti.org il tuo punto tecnico.

21.52 – ci scrive el berto: “intendete commento tecnico su incantesimo 7? sono sconvolto dal comportamento di stella…”

21.53 – ci scrive ale: “un po’ per il milan mi dispiace: perdere 4-3 dopo essere stati in vantaggio per 3-0 è proprio una bella botta…”

21.54 – ci scrive roberto: “ecco perché moratti era innamorato di kewell…”

21.57 – GOOOOOL. che non vi sembri che rosichiamo.

21.58 – ci scrive davide “auspico un’invasione di pitbull a metà della ripresa”.

21.59 – ARIGOOOOL. smicer, cavallo della prateria, sciogli ancora le tue briglie.

22.00 – siamo a trenta e-mail ricevute e nessuno si è ancora accorto che il liverpool ha segnato il 2-3.

22.01 – RIGORE. NETTISSIMO.

22.04 – TRE PARI. un’eiaculazione di gruppo come non se ne vedeva dai tempi di “rocco invade la polonia”.

22.07 – ci scrive aristotele: “be quiet, guys. let’s pray together”.

22.08 – il riferimento all’otto per mille non dev’essere sfuggito. sapevamo che ogni uomo ha un prezzo, ma qui si punta in alto.

22.09 – il milan dichiara il silenzio stampa.

22.15 – il liverpool salva sulla linea. ancelotti manda una e-mail a manpower.

22.16 – ci scrive gio da NYC: “vi segnalo dal sito di ‘repubblica’: finito il primo tempo della finalissima europea di Istanbul, il gruppo ancelotti ha dominato, schiantando gli inglesi. […] coppa a un passo”.

22.19 – ci scrive francesco: “esigo il replay del presidente del consiglio festoso sul 3-0”.

22.22 – l’arbitro condiziona la gara: ammonito carragher, il terzo degli oasis.

22.26 – milan rinunciatario: le miniere di sassu scriptu stanno per assumere 20 nuovi dipendenti.

22.27 – follini: “il presidente del consiglio sono io”.

22.29 – nel liverpool entra chicazzè con una calzamaglia in testa.

22.33 – il milan muove le sue pedine: esce crespo, entra tomasson. tassotti fa i cambi perché ancelotti sta battendo il record a donkey kong.

22.35 – due minuti di recupero. OTTO PER MILLE (chi ha orecchie per intendere…).

22.36 – ci scrive nicol: “è il quarto segreto di fatima”.

22.37 – supplementari: tempo per una carica al pacemaker.

22.43 – il milan è ancora lucido: pirlo prova il tiro da ankara.

22.46 – si scalda costacurta. una sorta di cremazione in vita.

22.47 – punizione rossonera: pirlo torna a instanbul e ritira la palla ad ankara.

22.48 – ci scrive matteo: “inizia il secondo tempo e piccinini esordisce così: con il milan di oggi è impensabile un recupero di tre gol…se perdono, controcampo sarà condotto da biscardi”.

22.50 – ci scrive piergiorgio: “sto telefonando al mio commercialista: se va come tutti auspichiamo potrei arrivare all’otto per cento!”.

22.57 – un minuto alla fine del primo supplementare: entra la barella per smicer. ancelotti tenta di abbandonare lo stadio con gli infermieri.

23.05 – chicazzè ciabatta da novanta metri: non lo scambieremmo con dino marino.

23.07 – spazio alla cultura: entra rui costa, testimone abbastanza vivente dell’impero di prussica.

23.11 – il liverpool asserraglia il milan nell’area inglese.

23.12 – grida selvagge. due parate da zero metri per dudek: la camminata sull’acqua ci aveva impressionato meno.

23.15 – rui costa prova il dribbling, inutile sottolineare che non ci riesce.

23.16 – finiti i tempi regolamentari. complimenti: i rossoneri sono riusciti a difendere il vantaggio di 3-0 del primo tempo.

23.17 – calci di rigore: l’arbitraggio si conferma di parte: li tirerà anche il milan.

23.18 – ci scrive nicky: “alzo la posta: verso l’80% del reddito”.

23.23 – serginho tira e uccide ocalan in tribuna.

23.23 – hamann segna e pratica l’eichmann a ocalan.

23.24 – pirlo: dopo l’errore a yokohama, missione compiuta. torna a casa, lesso.

23.24 – segna persino chicazzè.

23.25 – errore di dudek. tomasson in gol.

23.26 – sbaglia riise, ma riise bene chi riise ultimo.

23.26 – calma: il disegno del signore è imperscrutabile ma ha una logica.

23.27 – kakà segna. OTTO PER MILLE. RIPETIAMO: OTTO PER MILLE.

23.28 – smicer, cavallo brado, mette la boccia.

23.29 – SHEVA SBAGLIA: SIGNORE, CI HAI RIPRESO NEL TUO GREGGE.

lunedì 18 febbraio 2008

You can

Barack Obama ti sceglie per primo quando si fanno le squadre

Presente gli aforismi su chuk norris?
Ecco, solo che su barack obama. Si potrebbero iniziare a scrivere pure su walter...

giovedì 14 febbraio 2008

If you're feeling sinister

E' mezzogiorno e mezzo di un assolato mercoledì 13 febbraio quando esco dalla fac, 12 place du panthéon, e sono fermato da un tizio del partito marxista leninista. Che, come tutti i tizi del partito marxista leninista, mi invita ad un ciclo di conferenze sul socialismo e mi chiede il numero di telefono. Il tizio mi parla in francese con un accento italiano clamoroso ma io faccio finta di niente e mentre lui finisce di parlare penso a tutte le scuse a cui posso aggrapparmi per liquidarlo, già utilizzate o inedite. Perché, che sia francia o italia, se lasci il tuo numero a un tizio del partito marxista leninista il tuo cellulare non avrà mai più pace e allora, quando proprio sei braccato, è di fondamentale importanza avere una scusa pronta. A firenze una volta dissi che ero iscitto ad alleanza nazionale e che, insomma, la conferenza su mao non è che accendesse esattamente i miei fervori rivoluzionari. Scusa miseramente affondata: il tizio, alla notizia della mia appartenenza destrorsa, prima ha cercato di convertirmi e poi di invitarmi comunque per partecipare al dibattito. La volta dopo cambiai tattica e schieramento politico: iscritto a rifondazione comunista. Della serie: mi interesso già di politica, sono già impegnato a sinistra, la rivoluzione proletaria alle origini del ventunesimo secolo non è proprio al centro delle mie preoccupazioni. Non l'avessi mai fatto: il tizio si è illuminato, credeva di avere di fronte un compagno che aveva perso la bussola rivoluzionaria ed era stato arruolato da quell'esercito del male chiamato "socialdemocrazia/istituzioni democratiche". Risultato: bottone infinito, giuro i n f i n i t o, nel vialetto di novoli, che spaziava da bertinotti, che se fosse stato un vero comunista non avrebbe dovuto diventare presidente della camera, alla guerra in libano, che si poteva fermare solo con una rivoluzione degli operai di tutte le industrie petrolifere del mondo arabo. Altro che missione onu.

Ieri, visti anche i pessimi risultati conseguiti in casa, ho approfittato della mia situazione di studente erasmus: no, guarda, sono straniero, ho finito il mio erasmus e purtroppo il 18 febbraio me ne torno in italia. Tutto funzionava alla perfezione, solo un dettaglio mi è sfuggito: l'italia. Il tizio mi ha detto che anche lui era italiano -ma dai, non l'avrei mai detto- e anche lui di firenze -tombola. Che aveva vissuto a bagno a ripoli, che aveva fatto il mio stesso liceo, che si era iscritto a filosofia. E ora, neo-laureato, si era trasferito in francia per cercare di costruire anche qua il partito e reclutare nuovi adepti. Che peccato che di lì a una settimana sarei dovuto partire. “Dai, prendi almeno l'edizione francese di lotta comunista...”

lunedì 11 febbraio 2008

Su richiesta

A grande e gentile richiesta (di due persone, che spero gradiscano):

-il link al blog di enver: si parla di bachelite, il nuovo disco degli offlagadiscopax, canzone per canzone.
-il link al gioco della pallina, via inkiostro. Scopo: infilare la pallina nella buca potendo spostare tutto ma non la pallina. Non saprei spiegarlo in termini più attraenti, ma il fatto che per mio fratello, in tre giorni a parigi, sia diventata una droga dovrebbe essere una garanzia più che sufficiente di avere trovato un interessante e utile modo per sprecare tempo. Se qualcuno ha tempo da sprecare.

domenica 10 febbraio 2008

Burocrazia

L’università paris 1-panthéon sorbonne è un’ università molto buona: ci insegnano professori importanti, è in un posto stupendo, è conosciuta in tutto il mondo. Ecco, tanto è ottimo l’insegnamento quanta è pessima l’organizzazione. Soprattutto in ambito erasmus.
Voglio dire, all’università di firenze, facoltà di legge, c’è un ufficio che si occupa di erasmus. Ci lavora una signora molto gentile e disponibile, che sa cosa deve fare, ti dice chiaramente cosa devi fare tu, risponde alle mail entro dieci minuti. Una volta è stata colpita da un attacco di asma proprio mentre mi spiegava che moduli avrei dovuto mandarle una volta arrivato a parigi e per poco ci rimane, ma, insomma, a parte questo piccolo e saltuario inconveniente, è tutto assai efficiente. (ho esagerato: tutto-assai-efficiente è un po’ eccessivo. E’ comunque l’università degli studi di firenze, mica harvard. Per dire, ancora non c'è traccia del mio contratto erasmus e nessuno pare averne notizie.)
Ora, sappiate che in francia c'è uno strano e insolito attaccamento alla burocrazia (volete una carta della biblioteca? Benissimo. Servono solo tre fototessere, non però di quelle normali, ma di quelle più piccole. E poi ci sono quattro moduli da compilare. Poi bisogna portare un certificato di residenza. Quindi ci pensano loro a spedirti la tessera, se se ne ricordano, a casa) e che l’erasmus è un tempio europeo innalzato alla dea burocrazia. La somma di francia ed erasmus, insomma, è il caos.
Nella mia facoltà a parigi ci sono almento tre uffici che si occupano di erasmus: responsabile erasmus, segreteria internazionale, segreteria del corso di laurea. E nessuno ha idea di cosa debba fare, di cosa debbano fare gli studenti, di che documenti debbano passarsi tra un ufficio e un altro.
Così sono due giorni che sono rimbalzato da un ufficio a un altro e da una parte all’altra della città, perché, chiaro, gli uffici non sono mai nello stesso posto, per sapere i risultati di un misero esame di francese fatto il nove gennaio e di cui ancora non si sa niente di niente.

martedì 5 febbraio 2008

Un post musicale

(deciso. questo blog avrà un post musicale, uno al mese. mettiamo tutto qui e non se ne parli più. per qualcuno sarà utile, per molti inutile. però, via, uno al mese potete sopportarlo. da domani si torna a parlare di parigi)

A gennaio un solo concerto, iron and wine. Una mezza delusione, forse anche perché le aspettative erano molto alte. Dico tutto in questa recensione. Una cosa però la scrivo anche qui: trapeze swinger, primo pezzo della scaletta, è una delle più belle canzoni che abbia mai sentito. Ok che mi capita spesso di avere un po’ l’occhio lucido a un concerto, ma secondo me qui, a meno che abbiate un cuore di pietra, è proprio impossibile resistere.

Iron and Wine-Trapeze Swinger

Iera sera concerto di morrissey. Stile, classe, eleganza e un concerto di livello e ritmo altissimo, che pure le canzoni non-degli-smiths sembravano belle. Ultimo pezzo prima dei bis please please please let me get what i want.

Tra gli ascolti dell’ultimo periodo citerei nada surf. Baricentro di un immaginario triangolo seattle –death cab for cutie-, new york –strokes-, londra –coldplay- fanno musica che riesce a piacere a tutti. Descrivendo i loro dischi, compreso l’ultimo lucky, uscito oggi e in ascolto integrale sul myspace, non usereste mai la parola originali. Anzi, qui è tutto prevedibile e derivato. Sai già a che punto della scaletta arriverà il singolo da passaggio su mtv, il pezzo di puro e appiccicoso power-pop, la ballatona da cuore infranto. Sembrerebbe una stroncatura senza appello e invece le canzoni e i dischi dei nada surf ci piacciono proprio. Sarà che ogni tanto si sente il bisogno di muoversi in territori conosciuti e protetti. Tanto che il venti febbraio andiamo a sentirci il concerto.

Altro gruppo del mese di gennaio, vampire weekend. Praticamente gli arctic monkeys americani. Se ancora non ne avete sentito parlare è solo questione di tempo. Praticamente gli strokes ai primi anni di università, conditi di influenze afro-reggae-caraibiche e senza pantaloni e giubbotti di pelle dior. Ora, a dirla così vi immaginerete qualcosa di inascoltabile. Ed è un po’ quello che ho pensato io quando li ho visti dal vivo qualche mese fa aprire il concerto degli shins, le sopra citate influenze non mi andavano proprio giù. Però il pubblico apprezzava molto, insomma, mai viste ovazioni così per uno sconosciuto gruppo spalla, tanto che più volte qualcuno urlava verso il palco chiedendo quale fosse il nome del gruppo, l’indirizzo myspace, i titoli dei pezzi. Poi mi è capitato sotto gli occhi il video di a-punk e il passaggio successivo è stato scaricarmi tutto l’album. Il passaggio ancora successivo è stato ascoltarlo di continuo sull’ipod e quello ancora successivo capire che quella prima volta che li avevo visti suonare dal vivo non ci avevo capito granchè.

In linea di massima, i concerti a parigi del prossimo mese a cui credo di presenziare: okkervil river, stars, eels, nada surf, tunng, jens lekman, band of horses.
Per concludere, concerti dei prossimi mesi a firenze, in assoluto ordine casuale (che carino che sono, che mi interesso anche da millecinquecento chilometri di distanza): wombats (se per caso si votasse intorno al tredici aprile e decidessi di tornare in italia comincerei a pensare che mi perseguitino), offlaga disco pax (chewing-gum alla cinnamon e tatranky inclusi nel prezzo del biglietto), jens lekman, mùm, efterklang, portishead (due date a parigi e circa sedicimila biglietti esauriti in qualcosa come quattro ore), baustelle.

domenica 3 febbraio 2008

Il mese di febbraio

Il mese di febbraio, quest'anno, ha ventinove giorni. Mi aspettano: dieci giorni di assoluta vacanza, di non-sveglie, di tempo libero da giocarsi per le strade e i giardini di parigi, cinque concerti, o forse sei e altrettante recensioni, o forse qualcuna in meno, due parenti che vengono a trovarmi, quattro nuovi corsi da iniziare, due persone da salutare perché il loro erasmus finisce, una serie di lost, la terza per l'esattezza, che ancora deve entrare nel vivo, un treno per londra, un treno da londra, un treno per amsterdam e un treno da amsterdam. No, niente male come prospettiva. Soprattutto ora che a parigi c'è il sole.


sabato 2 febbraio 2008

Il mese di gennaio

Il mese di gennaio ha trentuno giorni. Sette giorni sono stato a firenze. Ventiquattro giorni sono stato a parigi. Ventiquattro giorni ho, qualche giorno di più, qualche giorno di meno, studiato. Tre giorni ho fatto esami. Ventidue giorni il cielo è stato tra il grigio e il bianco, tutta la giornata, dalla mattina alla sera. Di questi ventidue giorni almeno diciotto giorni ha piovuto. Negli altri quattro giorni il cielo è stato solo basso, grigio e bianco. Che forse è anche peggio.
Credo che il mio livello di francese abbia fatto qualche passo indietro, se non consideriamo, ovvio, il settore del diritto internazionale e del commercio internazionale. Credo che la casa sia stata in condizioni pessime. Credo che le commesse del supermercato sotto casa mi abbiano visto scendere a fare la spesa in condizioni pessime, golf con gomito bucato compreso. Ancora niente pantofole o pigiama, ma, insomma, c'è tutta la seconda sessione di esami per rimediare.

Il mese di gennaio è finito e gli esami, oggi, sono finiti. Possiamo riprendere il filo del blog. E, soprattutto, il filo della vita a parigi.