domenica 14 ottobre 2007

Aux armes citoyens

[oggi ci sono le primarie del partito democratico. a parigi non è che arrivino molte notizie di politica italiana e tanto meno noi ce le andiamo a cercare. però capita che ci troviamo a parlare di politica e di queste elezioni. io non sono andato a votare: per un secondo ho pensato che sarei potuto andare in cerca del seggio parigino. ma solo per un secondo. girovagando su internet, però, ho trovato in tema primarie questo articolo (via inkiostro), che secondo me pone questioni interessanti.]

Sabato sera va così. Ci troviamo alle 18e30, fermata della metro poissonniere, per andare a fare la spesa per il nostro picnic. Siamo due italiani, una ragazza inglese, uno spagnolo, compriamo tre baguettes, nutella, vino e birra, patatine. Poi di nuovo in metro, appuntamento con altri due italiani in zona champ de mars, i giardini che collegano tour eiffel e école militaire. Sono le sette e un quarto e i giardini sono già pieni di gente che mangia e beve, aspettando l'inizio della semifinale dei mondiali di rugby. C'è uno schermo gigante appena davanti alla torre e poi ci sono altri quattro schermi messi via via più lontani, perché tutti possano quantomeno provare a vedere quello che succede. Io, mentre inzuppo la baguette nel barattolo di nutella causa assenza di coltelli, penso che non sia affatto male stare di fronte a quella torre illuminata mezza di verde e mezza di giallo con una palla da rugby in mezzo, a bere vino e a inzuppare baguette nel vasetto di nutella, a ridere e a parlare un po' francese, un po' inglese, un po' italiano. Arrivano altri tre amici inglesi e arrivano altre migliaia di francesi. Più che l'attesa per una partita sembra l'attesa per un concerto rock, con tantissima gente. E mentre mangiamo baguette e nutella, beviamo vino e birra, ci facciamo insegnare le parole dell'inno inglese e poi ripassiamo la marsigliese. Qualcuno si fa pure spiegare le regole base del rugby. Poi arrivano le nove e comincia la partita. C'est bizarre pensare che circa quindici mesi fa, una sera di luglio, ero seduto nel bagagliaio aperto e con le gambe di fuori di una panda verde con un numero indefinito di persone dentro, in giro per i viali di firenze strapieni di gente, di clacson e bandiere, e ora sono a cantare aux armes citoyens!/formez vos bataillons! sotto la torre eiffel per la semifinale dei mondiali di rugby francia-inghilterra.

La francia perde, qualcuno piange, qualcuno commenta con un c'est pas grave, noi con qualche difficoltà raggiungiamo montmartre. Prima fuori di un pub (da dove ci cacciano perché è tardi e non si può più stare fuori con i bicchieri in mano), poi fuori da una casa dove è in corso una festa di carnevale anticipato di teenager francesi (da dove ci cacciano perché è una festa privata e non ci vogliono), poi seduti sul marciapiede all'angolo tra due strade, assieme a degli spagnoli, armati di calimocho (a loro piace tanto: vino rosso e coca cola) e chitarra, a cantare gli evergreen di una generazione: wonderwall, redemption song, time of your life, wish you were here.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ma che fico.

e il calimocho è buonissimo!

Anonimo ha detto...

io ODIO il calimocho ;)

una cosa che non c'entra: se non l'hai già fatto, corri a scaricare/ascoltare il nuovo album di PJ Harvey.

Non vedo l'ora di essere lì! La vita che racconti è splendida.


J.

DenItalienskepen ha detto...

anche io odio il calimocho,ma è l'arma-fiesta prediletta dagli erasmus qui