giovedì 8 novembre 2007

C'est la grève!

L'autunno è stagione di agitazione e scioperi, anche in terra francese, tanto più che sindacati e associazioni locali non è che apprezzino più di tanto l'operato del governo sarkozy in materia economica e sociale. Si è iniziato a ottobre con le manifestazioni contro la nuova legge sull'immigrazione, che prevede test del dna sugli immigrati che intendono entrare e restare in francia regolarmente per i ricongiungimenti familiari. Una legge e un concetto -"immagration choisie"- di cui perfino un italiano, abituato a ben altro, riesce a stupirsi. Si è proseguito con lo sciopero dei sindacati della ratp, la società che gestisce i trasporti pubblici francesi, contro la riforma del sistema pensionistico. Considerate un paio di cose: in francia non esiste un servizio minimo garantito e neppure fasce protette; una città come parigi senza metro, autobus, rer è assolutamente paralizzata; lo sciopero è proclamato per un giorno e poi continua non si sa per quanto, l'ultima volta sono stati quattro giorni. Nei prossimi giorni, altro sciopero dei trasporti e poi il venti sciopero di tutti i dipendenti pubblici.
E in tutto questo gli studenti potevano forse restare con le mani in mano? Mercoledì scorso primi scioperi a tolbiac, uno dei punti della città dove sono dislocate le lezioni della mia facoltà, picchetti e blocco delle lezioni. C'è un'assemblea a cui partecipano milleduecento studenti e si vota per la continuazione dello sciopero senza termine. Il preside della facoltà, a questo punto, per fermare la protesta decide la chiusura della facoltà: se non ci sono corsi è impossibile impedirne lo svoglimento. Gli studenti venerdì vanno al centre panthèon, altro luogo della città dove si svolgono le lezioni della sorbona e dove io frequento i miei corsi. Sono una sessantina, facciamo sessantuno perché a questo punto ci sono anche io in mezzo, e vogliono parlare con il preside. Aspettano, tutti e sessantuno, sulle scale della presidenza; il problema è che il preside non c'è. Allora decidono che aspetteranno il preside lì: la facoltà, venerdì sera, è occupata. Sabato alle prime luci del giorno arriva la polizia e porta tutti fuori. Nel frattempo, torniamo all'altro luogo di svolgimento dei corsi, tolbiac, la facoltà è ancora chiusa. Il preside sa che non appena la riaprirà sarà di nuovo sciopero e picchetti. Convoca una delegazioni di studenti, ma niente accordo: la facoltà è riaperta oggi e subito c'è stato blocco dei corsi. All'una un'assemblea di circa mille studenti ha votato l'occupazione e la prosecuzione dello sciopero fino almeno a martedì tredici. Nel pomeriggio la force publique ha sgomberato, di nuovo, la facoltà.

Aggiornamenti sull'evoluzione della situazione nei prossimi giorni.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Francesino. Sono Giacomo. Ti ho mandato una mail qualche giorno fa all'indirizzo francescopedaccini@katamail.com, è giusta? Ti è arrivata?
Smack (vivabuddha@yahoo.it)

Anonimo ha detto...

Non farti arrestare dalla polizia francese che devo venire a trovarti!

Anonimo ha detto...

Ma si può sapere gli studenti per quale motivo scioperano??

Anonimo ha detto...

attivi gli studenti francesi! qui la politica non si sa pià neanche che cos'è..
(intanto qui a firenze mi sono ri-vista i miei amati interpol...)
baci