martedì 26 febbraio 2008

Un weekend in inghilterra (parte prima)

Il treno
Il treno che collega parigi a londra si chiama eurostar, come quel treno italiano. E ci assomiglia pure un po', per come è fatto, a quel treno italiano. Solo che a un certo punto del viaggio butti lo sguardo fuori dal finestrino e ti trovi in una galleria, ci pensi un attimo e capisci che sei sotto al mare. Torni a leggere il tuo libro e, neanche mezz'ora, vedi di nuovo il cielo. Stavolta, però, cielo inglese. A pensarci -a pensare a una cartina dell'europa, alla francia, all'inghilterra, alla manica, a un tubo sottomarino- è piuttosto incredibile. O, almeno, a me sembra incredibile.
Dicevo: l'eurostar londra-parigi ricorda un po' quello di trenitalia. Ma giusto un po'. In particolare:
-è puntuale e pulito
-è il regno del silenzio
-nessuno si leva le scarpe appena il treno è uscito dalla stazione
-sembra non facciano salire se dal controllo bagagli (c'è un controllo bagagli tipo aereoporto prima di salire sul treno) non risulta che tu possieda un macbook, un ipod o un lettore dvd portatile.
Ogni posto, come sui treni italiani, ha il suo tavolino ripiegabile. Sul mio ci finiscono occhiali, ipod, le monde, al quale ora sono abbonato, e un romanzo di dave eggers sul sudan, in italiano. E mentre il treno attraversa la normandia penso, prima, che sabato prossimo un altro treno mi porterà ad amsterdam e, poi, che ho una fortuna sfacciata.

L'arrivo #1
Scendo sul treno e sono a londra. Ci sono una serie di indizi che conducono tutti, indiscutibilmente, a questa conclusione: piove, tutti parlano una lingua in cui fino a sei mesi fa riuscivo ad esprimermi piuttosto bene e in cui ora invece devo comunicare a gesti, pago quattro sterline un biglietto della metro, sposto l'orologio indietro di un'ora, rischio di essere investito al primo incrocio scendendo dal marciapiede e guardando dalla parte sbagliata.

Londra
Londra è troppo bella. Ed è anche troppo veloce, troppo rumorosa, troppo grande, troppo all'ultima moda, troppo incasinata, troppo cara, troppo diversa. Troppo "piena": di persone, di uffici, di negozi, di nazionalità, di musica, di cose da fare e da vedere. A londra ci tornerei sempre, ma ha qualche "troppo" in eccesso perché possa essere una città in cui vivrei.

4 commenti:

ele ha detto...

lieta per te e per questi due giorni belli, ma una cosa mi lascia perplessa:

sembra non facciano salire se dal controllo bagagli non risulta che tu possieda un macbook, un ipod o un lettore dvd portatile

cioè, io che non ho nessuna delle tre cose non potrei salire? :)

Anonimo ha detto...

troppa spocchia... sicuramente troppa per un quasi-parigino...

francesco ha detto...

ele: non so, tutti su quel treno hanno un aggeggio elettronico di ultimissima generazione. ma, insomma, forse qualche deroga la fanno. e per sentirti un po' meno emarginata puoi sempre chiedere al tuo vicino di posto di farti sbirciare lo schermo del suo lettore o che almeno ti presti una cuffietta! ;)

ele ha detto...

:)