giovedì 28 febbraio 2008

Un weekend in inghilterra (parte seconda)

Reading
Dalla stazione di st.pancras a londra prendo una metro e un treno e sono a reading. Dato che sono uno che ci tiene ad ambientarsi subito in un posto nuovo, neanche cinque minuti che sono sceso dal treno che già comincio a dedicarmi alle due attività che più fanno sentire uno straniero almeno un po' inglese: spendere troppi soldi e mangiare merda. Mi dirigo a passo spedito verso il burger king della stazione, ma poi capisco che sarebbe preferibile un avvicinamento graduale all'universo del junk-food. Quindi sposto il mio obiettivo su whsmith dove compro due sandwich, scelti esclusivamente in funzione del colore del ripieno, e un succo di frutta melograno-mirtilli. Che comunque le vitamine sono importanti, no?

Le infradito
Ci sarebbe un'altra cosa -oltre allo spendere troppi soldi e al mangiare cibo francamente discutibile- che segnerebbe la perfetta integrazione nel mondo inglese: girare per la città in infradito. Il 29 febbraio. Sotto la pioggia.
Sì, gli inglesi girano per la città in infradito, la mattina vanno a fare colazione in infradito e la sera vanno al pub in infradito. Ma questa me la risparmio, io che sento il freddo e l'umido nonostante addosso abbia un cappotto, un pail, una sciarpa e una tshirt.

Varie ed eventuali
Le pinte di birra, l'unica cosa che in inghilterra ha un prezzo ragionevole. La pizza a camden. Il carnage party: inglesi sbronze che girano per la città mezze nude e piene di scritte, oscene, a pennarello su qualunque parte del corpo. Le discussioni sulla crisi della società occidentale mangiando un sandwich seduti su un gradino in mezzo a piccadilly circus, che ogni volta che ci torno mi sembra il centro del mondo. Il resto che mi dà la macchinetta automatica per fare un biglietto della metro: sedici sterline in monete da un pound, qualcosa come ventiquattro euro e cinque chili di monete in tasca.

1 commento:

Anonimo ha detto...

invidia al quadrato.

p.s. anche io sto leggendo "erano solo ragazzi in viaggio" e ad ogni pagina mi cresce il groppo in gola...