domenica 28 ottobre 2007

Gastronomia d'oltralpe

Tra le prelibatezze offerte della cucina francese, gustate fino a questo momento peraltro solo in parte (tra la locuzione prelibatezze-cucina-francese e la locuzione ristorante-universitario-port-royal c’è lo stesso rapporto che c’è tra il clima di capo verde e quello di parigi), possiamo dire di esserci fatti una cultura notevole in materia formaggi. Se infatti quando si tratta di scegliere un vino l’occhio cade direttamente sul prezzo e mai sull’etichetta (con risultati peraltro spesso infausti), quando siamo di fronte al reparto dei formaggi del supermercato liberiamo tutta la nostra fantasia e creatività di studenti erasmus in terra francese. Anche perché, miracolosamente, i formaggi rientrano in quella categoria di truc (cose, per i profani e per chi legge il blog saltuariamente. per voi, lettori saltuari, questo è il link all’imprescindibile prima puntata del vocabolario di francese dello studente erasmus) che hanno un prezzo ragionevole. Categoria che, peraltro, qui a parigi, è assai ristretta.
Partendo dall’assioma per cui la bontà del formaggio è direttamente proporzionale alla sua puzza il premio “formaggio più buono” è conquistato dal bricque. Bricque marca president, per essere precisi (magari lo trovate anche in qualche scaffale di supermercato italiano. se lo trovate consiglio caldamente l'acquisto), che spalmato sulla baguette viene abbondantemente consumato nel nostro appartamento parigino. Vi starete chiedendo: ma che differenza c’è tra il bricque e il ben più noto e comune brie? Ebbene, al momento non siamo in grado di fornire una risposta soddisfacente al quesito. Sono in corso studi di genetica applicata ai formaggi per cogliere la differenza, sempre ammesso che esista, una differenza. In ogni caso potete dormire sogni tranquilli: sarete tenuti al corrente di qualunque tipo di scoperta.
Al secondo posto, ma in salita nella nostra personale classifica, il camembert. L’abbiamo scoperto da poco, quasi per caso. In realtà, è stato lui a trovarci, in un supermercato di montmartre, quando ci siamo accorti che avevamo lasciato a casa i nostri doni alimentari in occasione dell’inaugurazione di casa di compagni erasmus. Non potevamo certo presentarci a mani vuote e in questi casi un pezzo di formaggio viene sempre in aiuto. Alla festa è stato molto apprezzato, soprattutto da noi che lo avevamo portato, e da quella sera un posto nel nostro cuore e nel nostro frigorifero se l’è meritatamente conquistato.
Al terzo posto, medaglia di bronzo, gradino più basso del podio, i formaggi di capra. Categoria generale, perché cambia la marca, cambia la forma (cilindro lungo e stretto o cilindro basso e largo), cambia la confezione e il colore, ma il sapore più o meno è sempre il solito.
Grazie a questi celebri prodotti della terra francese sentiamo meno la nostalgia di parmigiano e pecorino, che qua sono assolutamente introvabili. Anzi, trovare li trovi anche, il problema è che costano un fuoco.
Quindi ben vengano i formaggi francesi. Per adesso, rispettando la rigida gerarchia imposta dalle nostre finanze, siamo fermi al livello “supermercato sotto casa”, ma col nuovo mese e i nuovi soldi cominceremo la nostra scalata sociale nell’universo formaggio, con l’ingresso ufficiale ne la maison du fromage. Ci saranno nuove scoperte e la classifica attuale sarà stravolta.

2 commenti:

Nora ha detto...

MAISON DU FROMAGE!
MAISON DU FROMAGE!

Non vedo l 'ora, sono sicura che quando ci entreremo verremo avvolti da un puzzo eguagliabile solo dalle calze di un clochard che non si leva le scarpe da almeno un anno... NON VEDO L'ORA!!
ma fino ad allora.... President rules!!

N

P.S. cos'è questo richiamo a Capo Verde????

Anonimo ha detto...

pain vin et fromage, rue jeoffroy l'angevin metro rambuteau, consigliato vivement.